Una comparativa tra i migliori servizi di streaming musicale per scegliere quello cui abbonarsi e ascoltare senza limiti tutte le canzoni che si vogliono.
I servizi di streaming hanno rivoluzionato il modo di ascoltare la musica. Grazie a un’offerta musicale illimitata a un costo mensile di pochi euro, praticamente hanno reso inutile l’acquisto di CD e hanno dato anche ridotto la pirateria. Perché scaricare musica illegalmente da Internet quando con pochi euro puoi ascoltare tutto quello che ti passa per la mente?
Il problema oggi non è tanto se usare un servizio di streaming musicale a pagamento, ma quale scegliere. Ce ne sono così tanti che potrebbe essere difficile decidere con quale abbonarsi. Così ho deciso di fare una comparativa tra i cinque servizi musicali che hanno più senso in Italia. Ho preso quindi in considerazione Spotify, Apple Music, Amazon Music, Google Play Music e Tidal, che, come dirò, rappresenta una chicca per i veri audiofili.
Meglio Spotify o Apple Music? È più conveniente Amazon Music o Tidal? L’infografica di seguito aiuta ad avere un quadro complessivo sui vari servizi di streaming musicali presi in considerazione, mentre di seguito ho evidenziato le caratteristiche specifiche di ognuno.
Spotify
Spotify, con oltre 100 milioni di abbonati premium, è in assoluto il servizio di streaming musicale più famoso al mondo. La sua interfaccia è molto intuitiva, offre un’enorme libreria di brani musicali e può essere utilizzato praticamente su qualsiasi dispositivo. È anche uno dei pochi ad offrire una versione gratuita con funzionalità limitate e la pubblicità che interrompe la riproduzione.
Per diventare utente Premium si pagano 9,99 euro al mese, ma se sei uno studente hai un prezzo ridotto a 4,99 euro. Infine c’è la possibilità di condividere l’abbonamento con altre 5 persone a 14,99 euro al mese.
Con l’abbonamento Premium non c’è la pubblicità, puoi riprodurre qualsiasi brano tutte le volte che vuoi, e puoi ascoltare la musica offline. La qualità dello streaming è molto buona (320 kbps), ma se hai una cattiva connessione puoi anche scendere fino a 24 kbps. L’app consente poi giocare con l’equalizzatore, la dissolvenza incrociata e altro ancora.
[mygoogleadd1]
Apple Music
Anche se è uno dei più recenti, Apple Music è cresciuto rapidamente e oggi può contare oltre 60 milioni di abbonati nel mondo. Non ha una versione gratuita, ma è possibile provarlo per tre mesi prima di decidere se abbonarsi o meno. I piani di abbonamento sono praticamente uguali a quelli di Spotify.
Il difetto maggiore di Apple Music è la compatibilità con i dispositivi. L’ecosistema di Apple è molto chiuso e anche il suo servizio di streaming puoi usarlo solo sui suoi dispositivi e pochi altri. C’è l’app per Android, ma se lo vuoi usare sulla TV devi ricorrere alla Apple TV. In Italia per ora non è possibile usare Apple Music su uno speaker intelligente e l’HomePod per adesso non è commercializzato da noi.
Se utilizzi, quindi, solo dispositivi Apple, allora Apple Music è uno dei migliori. Ha un’interfaccia semplice da usare, un catalogo musicale tra i più completi e ti permette anche di caricare la tua musica personale. Su Android i controlli per l’equalizzatore sono integrati nell’app mentre sull’iPhone devi andare nelle Impostazioni del dispositivo, soluzione un po’ scomoda.
Amazon Music Unlimited
Amazon Music Unlimited è il servizio di streaming musicale di Amazon. Pur essendo meno conosciuto di altri, sotto certi aspetti può risultare più conveniente a fronte di un catalogo che non ha nulla da invidiare agli altri.
In Italia se sei un utente Amazon Prime puoi accedere a un catalogo ridotto di 2 milioni di brani senza dover pagare nulla. Se, invece, hai un dispositivo Alexa, puoi sottoscrivere Amazon Music Unlimited per quel dispositivo a soli 3,99 euro al mese. Negli Stati Uniti sono disponibili anche altre tipologie di abbonamento, come quella per studenti, ma in Italia ancora non sono sottoscrivibili.
L’app ufficiale di Amazon Music Unlimited è disponibile su diversi dispositivi e c’è anche una versione Web. L’app è semplice da usare, ma offre meno funzionalità rispetto ad altri servizi. In futuro Amazon dovrebbe rendere disponibile una versione con musica in alta risoluzione il cui abbonamento dovrebbe costare di più.
[mygoogleadd2]
Google Play Music
Il servizio di streaming di Google ha molto meno successo rispetto ad Apple e Spotify. Gli abbonati a pagamento sono poco più di 15 milioni in tutto il mondo. Il catalogo è abbastanza ricco, ma paga la scarsa compatibilità con i dispositivi. Non c’è ad esempio l’app per console e smart tv. In compenso è disponibile una versione Web che puoi utilizzare via browser.
Google Play Music consente di caricare anche i propri brani personali (per un massimo di 50 mila). L’app è molto appariscente, ma meno semplice e intuitiva di altre. In altre parole è bella, ma poco navigabile. Puoi installare l’app su 10 dispositivi differenti per ogni account, non pochi.
Google sta comunque sostituendo Play Music con YouTube Music per migliorare l’esperienza e cercare di attirare nuovi utenti. Già ora, acquistando un dispositivo Google, viene offerta la possibilità di provare gratuitamente il nuovo servizio per 6 mesi.
Tidal
Il successo di Tidal è molto inferiore rispetto agli altri servizi di streaming musicali, ma per gli audiofili è un punto di riferimento perché offre un ampio catalogo musicale con oltre 60 milioni di canzoni e la possibilità di ascoltare i brani ad alta risoluzione, senza perdita di dati. Per l’ascolto della musica non compressa si deve però sottoscrivere l’abbonamento HIFI a 19,99 euro al mese, che non sono pochi.
Con l’abbonamento Tidal HIFI hai accesso a tantissimi brani in qualità CD e Master Quality Authenticated (MQA), un formato che offre un suono di qualità master per ascoltare la musica così come è stata registrata in studio. Per sfruttare questa qualità è necessario usare un dispositivo compatibile come un DAC.
La compatibilità di Tidal con i vari dispositivi è inferiore rispetto a Spotify e l’app non ha molte impostazioni per regolare l’ascolto. Su Android e iOS, però, ti consente di modificare alcune tracce, e quindi rallentare il tempo, aggiungere dissolvenze e altro.
Giudizio finale
Tornando alla domanda iniziale, ovvero quale ‘ il miglior servizio di streaming musicale cui abbonarsi, bisogna considerare alcune cose. Se utilizzi solo dispositivi Apple, allora non puoi che scegliere Apple Music. Essendo il servizio di streaming ufficiale della Mela avrai sempre tutta la tua musica con le tue playlist sempre sincronizzate e il passaggio da un dispositivo all’altro sarà molto più semplice.
Se invece sei un audiofilo, che cerca la massima qualità e non ti piacciono i formati compressi, allora Tidal è la soluzione più indicata perché è l’unico servizio tra quelli presi in esame che ti permette di ascoltare la musica in formato non compresso.
In tutti gli altri casi Spotify rimane la scelta migliore. Lo puoi utilizzare su qualsiasi dispositivo, che si tratti di uno smartphone Android, un iPhone, uno speaker intelligente o altro. Ha un catalogo ricco, un’app ben progettata e funzionalità complete. E se trovi altri amici con cui condividere l’abbonamento, il costo diventa davvero conveniente.